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Impatto della mobilità sui lavoratori dei trasporti

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2024/07/19 at 10:32 AM

Questo articolo finale del progetto MIPACT fornisce una breve panoramica delle attività svolte durante la sua durata, presenta le conclusioni della fase di ricerca condotta nell’ambito del progetto e, infine, descrive la situazione generale e le sfide affrontate dalle aziende del settore dei trasporti su strada e dai lavoratori dipendenti distaccati da queste aziende, a fronte delle nuove norme stabilite nel Pacchetto Mobilità dell’Unione Europea.

Sono state affrontate sia la situazione generale del settore a questo riguardo, sia le sfide che ci si possono aspettare, attraverso i commenti delle pubblicazioni e la diffusione delle informazioni ottenute nell’ambito del progetto.

Queste pubblicazioni, composte da articoli scientifici, infografiche e podcast, sono servite a costruire un corpus di strumenti che consentono ai datori di lavoro e ai lavoratori dipendenti distaccati di essere informati e di sensibilizzare la società in generale sulla situazione attuale, in termini di condizioni di assunzione, che affrontano “posted workers” (lavoratori distaccati) nel settore dei trasporti su strada.

hPresentazione del progetto

Il nostro progetto, L’impatto della mobilità sui lavoratori dipendenti nel settore dei trasporti, affronta un tema di innegabile importanza in un quadro transnazionale: Il distacco dei conducenti professionisti (camionisti) nel settore dei trasporti su strada.

Sebbene la legislativa dell’UE definisca una serie di norme vincolanti relative ai termini e alle condizioni di assunzione che si applicheranno ai lavoratori dipendenti distaccati per garantire la tutela dei loro diritti e delle condizioni di lavoro in tutta l’UE, il “dumping sociale” e le situazioni di concorrenza sleale tra fornitori stranieri e locali esiste ancora e loro hanno reso ancora più necessaria la realizzazione di questo progetto.

Con l’entrata in vigore del Patto sulla mobilità si introducono cambiamenti che riguardano innanzitutto i camionisti internazionali.Alcuni cambiamenti il ​​cui impatto sul settore dei trasporti ci è ancora sconosciuto, ma che, una volta entrati in vigore, influenzeranno anche l’attuale normativa comunitaria sul distacco dei lavoratori dipendenti

Tra le ultime situazioni che si stanno verificando e che non sono ancora adeguatamente regolamentate dalle leggi, possiamo citare, in primis, l’impatto sul compenso per il lavoro svolto nel territorio di un altro Stato membro diverso dal paese origine del conducente distaccato, che viene corrisposto sulla base dei viaggi di lavoro. Oltre all’elevato compenso che ricevono, questo compenso non è soggetto a tasse e contributi previdenziali, quindi la pensione dei conducenti professionisti in pensione che ricevevano uno stipendio netto sarà bassa.

Inoltre, v’è un’altra grande novità relativa al cambiamento delle regole sul cabotaggio e sul commercio estero (cross-trade), che crea la necessità di utilizzare le regole per la stesura delle pubblicazioni riguardo al distacco dei lavoratori dipendenti. Queste regole sono state sostenute dai paesi occidentali dell’UE, che sono per lo più paesi beneficiari netti e possono essere “pericolose” per le imprese di trasporto dei lavoratori distaccati provenienti dai paesi dell’Europa centrale e orientale, a causa dell’aumento del costo del lavoro; e ciò potrebbe comportare un aumento del costo dei servizi di trasporto, il che si tradurrebbe in una minore competitività delle imprese di trasporto nei paesi di origine.

Partner che partecipano al progetto e valore aggiunto al progetto:

Otto organizzazioni ([1]), situate in sette paesi diversi: Italia, Polonia, Croazia, Norvegia, Grecia, Belgio e Spagna, hanno partecipato al nostro progetto, fornendo una dimensione transnazionale e un valore aggiunto allo sviluppo del progetto:

Obiettivi e risultati del progetto:

L’obiettivo principale del nostro progetto è stato quello di contribuire all’attuazione dei principi chiave nella procedura di distacco dei lavoratori dipendenti, analizzare l’attuazione e l’applicazione delle direttive sul distacco dei lavoratori dipendenti; raccogliere prove sull’impatto della nuova Legge nel settore dei trasporti e sul processo di distacco dei lavoratori del settore dei trasporti, concentrandosi sui conducenti dei camion.

Accanto a questo obiettivo principale, le attività previste hanno contribuito al raggiungimento di altri obiettivi più specifici, tra cui:

In sintesi, riteniamo che il progetto MIPACT abbia fornito un quadro generale per garantire una concorrenza leale e far rispettare i diritti dei lavoratori distaccati in modo che sia le aziende che i lavoratori dipendenti possano sfruttare le migliori opportunità del mercato interno.

Attività svolte durante la realizzazione del progetto:

Al fine di raggiungere tali obiettivi, e quindi di raggiungere adeguati risultati nella realizzazione del progetto, durante il suo sviluppo è stata svolta una serie di attività che brevemente elenchiamo qui di seguito:

Questa prima parte dell’evento è servita per mettere a fuoco i contenuti più importanti che verranno inseriti nelle infografiche realizzate nell’ambito del progetto e a cui faremo riferimento nel capitolo dedicato alle pubblicazioni e alla diffusione dei risultati del progetto.

Nell’ambito di questo evento si è tenuta una tavola rotonda sull’applicazione delle norme sul distacco dei lavoratori dipendenti nel settore dei trasporti e il suo impatto sui lavoratori distaccati, moderata dall’esperto Ángel Lozano e alla quale hanno partecipato: Sig. Hendrik Meerkamp, ​​rappresentante della Confederazione Europea dei Sindacati Indipendenti – CESI e Juan Jesus García Fraile, a nome della Federazione dei Sindacati Autonomi Europei dei Macchinisti di locomotiva, ALE; insieme alla Sig.ra Nicoletta Tsamandora, rappresentante dell’Università della Tessaglia in Grecia.

I relatori hanno brevemente fatto riferimento alla nuova normativa sui trasporti del Pacchetto Mobilità, richiamandone alcuni aspetti ed evidenziando la scarsa chiarezza delle norme europee, il che ne rendeva difficile l’applicazione da parte dei datori di lavoro e lavoratori dipendenti; l’uso di un tachigrafo intelligente e i problemi che ha creato; mancanza di investimenti in materiali e infrastrutture; l’esistenza di una concorrenza sleale dovuta alla liberalizzazione del settore in cui le aziende private sostituiscono quelle pubbliche e l’esistenza di incidenti gravi con esito letale dei lavoratori e utenti, dovuta, in molti casi, alla mancata conoscenza della legislazione; un giro di domande al termine degli interventi a cui hanno preso parte i partner presenti all’evento.

Inoltre, ciascun partner ha presentato le proprie attività di diffusione dei risultati del progetto finora implementati; è stata inoltre presentata la piattaforma virtuale del progetto, nonché le prossime pubblicazioni sotto forma di infografiche e video.

Infine, il coordinatore esperto del progetto, Ángel L., ha pubblicato due comunicazioni sui Rischi e misure preventive nel settore di trasporto merci su strada; e sul Quadro d’azione dell’Autorità europea per la supervisione dei rapporti di lavoro in relazione ai trasporti rumeni: risultati e prospettive da seguire.

La metodologia utilizzata nella registrazione del podcast è consistita in interviste condotte dall’esperto coordinatore del progetto con ciascuno dei partner partecipanti, che hanno risposto in conformità alle normative e alle specificità di ciascun paese e alle quali faremo riferimento di seguito.

hPacchetto Mobilità dell’Unione Europea

Nel corso del 2022 sono entrate in vigore importanti misure che fanno parte del cosiddetto Pacchetto Mobilità dell’Unione Europea. Nello specifico, la normativa adottata il 15 luglio 2020 mirava a disciplinare il trasporto su strada per i Paesi dell’Unione Europea ed è stata formulata sotto forma di tre documenti fondamentali: Regolamento (UE) 2020/1054; Regolamento (UE) 2020/1055 e Direttiva (UE) 2020/1057.

Il pacchetto mobilità mira a far creare regole più giuste e armonizzate a livello sociale, e a questo scopo è previsto un pacchetto di misure che stanno entrando gradualmente in vigore, già da diversi anni, a partire dal 2020. Tali misure si riferiscono al programma / orario di lavoro e di riposo del conducente; al distacco di conducenti tra paesi UE e paesi terzi; ai requisiti salariali minimi; all’accesso alla professione e al mercato dei trasporti; alla restrizione del cabotaggio e della registrazione all’attraversamento dei valichi di frontiera.

Questi cambiamenti hanno costretto le aziende di trasporto ad adattare la propria struttura e le proprie operazioni, il che ha un impatto economico significativo. Inoltre, hanno suscitato una forte opposizione e polemica tra i paesi dell’Est, poiché implicano un maggiore controllo sulla concorrenza da parte delle compagnie di trasporto internazionale di questi paesi.

Le prime modifiche sono state introdotte nel mese di agosto 2020 dal Regolamento (UE) 2020/1054, che si riferisce sostanzialmente ai tempi di guida e di riposo dei conducenti all’interno dell’Unione Europea. In particolare, loro sono tenuti a registrarsi sul tachigrafo ogni volta che attraversano la frontiera di uno Stato membro, facendolo manualmente all’inizio della prima fermata il più vicino possibile alla frontiera del nuovo Stato membro in cui sono entrati, se il tachigrafo non lo registra automaticamente. Questo obbligo è già stato introdotto a partire dal 2020 per i veicoli dotati di un tachigrafo analogico, quello che si sta facendo ora si riferisce all’estensione di questo obbligo ai veicoli dotati di un tachigrafo digitale.

Il presente Regolamento, infine, stabilisce alcune modifiche riguardanti la registrazione dei servizi di ciascun conducente, che troveranno applicazione a partire dal 31 dicembre 2024.

Il Regolamento (UE) 2020/1055, applicabile dal 21 febbraio 2022, introduce tre restrizioni ai trasporti: da un lato, per quanto riguarda le attività di cabotaggio (la prestazione di servizi di trasporto all’interno del Paese da parte di un’impresa di trasporti che non dispone di una sua sede in quel Paese), prevede un cosiddetto “periodo di riflessione” di quattro giorni, che impedisce che durante tale periodo vengano svolte attività di cabotaggio consecutivamente all’interno dello stesso Paese e con lo stesso veicolo.

Quindi, fino a tre trasporti di cabotaggio possono essere effettuati in un massimo di sette giorni, dopo il trasporto internazionale effettuato in un Paese dell’UE con scarico completo delle merci, ma ora con la limitazione che, allo scadere di questo periodo di sette giorni, il camion deve lasciare il paese e non può rientrare nello stesso entro un periodo di 4 giorni.

In secondo luogo, viene stabilito l’obbligo di riconsegna dei veicoli ogni otto settimane presso una delle sedi operative ubicate nello Stato membro in cui la società ha la propria sede. Tale obbligo si aggiunge a quello già esistente di rientro dei conducenti ogni 3-4 settimane a partire dal giorno della partenza dal Paese di origine. Questi requisiti mirano a impedire il distacco permanente dei conducenti al di fuori del loro paese di origine.

Infine, la terza limitazione contenuta nel Regolamento si riferisce al trasporto internazionale di merci su strada per conto terzi, effettuato all’interno dell’UE, con dei veicoli il cui peso consentito del carico non supera le 3,5 tonnellate. In questi casi, e dal 21 maggio 2022, è necessario il permesso dell’UE e questi trasporti non saranno più esentati dal permesso di trasporto e saranno soggetti alle norme sull’accesso alla professione di conducente internazionale nei trasporti su strada. Lo scopo è quello di garantire un livello minimo di professionalizzazione del settore, e quindi di parificare le condizioni di concorrenza tra tutti i vettori.

Dobbiamo infine fare riferimento alla Direttiva Europea 1057/2020 che regola il distacco dei camionisti alla nuova normativa sul cabotaggio e sostituisce la precedente Direttiva 2006/22/CE; questa Direttiva stabilisce un nuovo regolamento che impone che i conducenti dipendenti che effettuano trasporti internazionali o il cabotaggio ricevano il salario minimo del paese in cui viene effettuato il trasporto. Questa misura mira a combattere le cosiddette società virtuali (mailbox company – un’azienda senza attività economica nel paese in cui ha la sede principale e impiega i lavoratori, ma con attività in altri stati membri dell’Unione Europea dove effettivamente presta i propri servizi) e la concorrenza delle imprese soggette a condizioni salariali più favorevoli.

Per attuare quanto esposto prima, sono previste due misure che mirano a cambiare la realtà del settore basato sul controllo delle aziende e dei conducenti distaccati, limitandone la permanenza nei paesi terzi e obbligandoli a ritornare nel paese di origine dei veicoli industriali, il tutto mediante la registrazione su un’apposita piattaforma telematica sviluppata dall’Unione Europea.

Questo nuovo regolamento sui conducenti distaccati obbliga tutte le aziende di trasporto internazionale con veicoli aventi massa per asse superiore a 2,5 tonnellate a registrarsi e utilizzare la piattaforma menzionata, indipendentemente dal paese di origine ossia se si tratta di uno Stato membro o dello Spazio Economico Europeo. Per fare ciò, ogni azienda deve creare un account valido e “inserire” i dati relativi al permesso di trasporto, al veicolo e al conducente con la data d’inizio e fine del viaggio, nonché i dati relativi al gestore dei trasporti.

Le dichiarazioni sul distacco avranno una durata massima di sei mesi e potranno essere modificate, annullate e/o rinnovate. La piattaforma consentirà la stampa delle dichiarazioni da consegnare al conducente che dovrà portare con sé nel veicolo una copia della dichiarazione, fisica o digitale, oltre al contratto di lavoro e alle buste paga che dimostrino il rapporto di lavoro tra il conducente e l’azienda.

Tuttavia, una serie di attività di trasporto sono escluse da tale obbligo poiché si ritiene che la natura del servizio sia strettamente correlata allo Stato membro in cui l’azienda è stata costituita. In particolare, sono esentati: il trasporto in transito (movimento attraverso uno Stato membro senza carico o scarico di merci) e il trasporto bilaterale (trasporto di merci dal paese di costituzione dell’azienda verso un altro Stato membro o paese terzo, o da un altro Stato membro o paese terzo al paese di costituzione dell’azienda).

Inoltre, prima di effettuare il servizio, le aziende di trasporto devono rilasciare una dichiarazione sul distacco dei propri conducenti, che deve essere inviata ad un sistema elettronico centralizzato presso la Commissione Europea, denominato il Sistema di informazione del mercato interno, IMI, per lo scambio di informazioni sul distacco dei conducenti del settore dei trasporti su strada, affinché lo Stato in cui il servizio deve essere fornito possa controllarne la corretta esecuzione.

Conclusioni della ricerca condotta durante lo sviluppo del progetto:

Durante i primi undici mesi di sviluppo del progetto è stata condotta una fase di ricerca con l’obiettivo di:

A tale scopo:

Gli esperti incaricati di predisporre varie relazioni nazionali erano:

[Sia le relazioni nazionali predisposte da ciascuno degli esperti, che la relazione comparativa finale possono essere consultate sul seguente link]:

http://projects.sindacatofast.it/index.php/mipact-downloads/]

La predisposta relazione comparativa si apre con una breve descrizione dei tre aspetti che hanno posto le basi per la fase di analisi: Normativa e informativa sul distacco dei lavoratori dipendenti; descrizione dei diritti di partecipazione dei lavoratori in ciascun paese partner e condizioni di lavoro dei lavoratori dipendenti nel settore dei trasporti; nella relazione in parola è stato analizzato ciascun paese e sono state identificate somiglianze e differenze tra ciascuno di questi problemi, che possiamo riassumere come segue:

Sulla base delle conclusioni di quanto spiegato da parte di ciascuno dei paesi partner del progetto, in questa prima sezione possiamo concludere quanto segue: tutte le direttive sul distacco dei lavoratori dipendenti, nonché il Pacchetto Mobilità sono stati recepiti nell’ordinamento giuridico del paesi partner del progetto, stabilendo così il quadro legislativo che regola la copertura assicurativa, la tutela e la retribuzione dei lavoratori distaccati.

Le conclusioni di questa sezione non sono così omogenee come nella precedente e si può anche determinare quanto segue:

Infine, uno studio comparativo delle relazioni nazionali ha analizzato i risultati di sondaggi online, condotti tra i lavoratori distaccati nel settore dei trasporti e i datori di lavoro (distaccanti), fornendo una serie di conclusioni che riassumiamo di seguito [stabiliamo queste conclusioni rivedendo ed esaminando le conclusioni dedotte per ciascun gruppo analizzato: lavoratori e datori di lavoro] e che colleghiamo separatamente per argomenti specifici da quelli complessivamente analizzati.

Né i lavoratori né i datori di lavoro credono che questo regolamento garantisca i diritti dei lavoratori.

La stragrande maggioranza dei lavoratori (oltre il 70%) valuta le informazioni ricevute e il sistema di consultazione stabilito come utili o adeguati.

hPubblicazioni e diffusione dei risultati del Progetto

Durante l’attuazione del Progetto sono stati sviluppati molti strumenti che consentono di informare i datori di lavoro e i lavoratori distaccati e di sensibilizzare la società in generale sulla situazione attuale relativa alle condizioni di lavoro che affrontano i lavoratori distaccati nel settore dei trasporti su strada e di tre di loro parleremo di seguito: articoli scientifici, infografiche e podcast che hanno anche contribuito alla diffusione dei risultati del Progetto, delle attività, delle conclusioni e delle buone pratiche in esso ideate.

Questi articoli sono ideati sulla base delle conclusioni dedotte dalla fase di ricerca e contenute nella Relazione Comparativa, con la voglia di mantenere la sequenza logica e l’ordine degli stessi.

Il contenuto degli articoli si esprime nei seguenti aspetti:

Gli articoli sono disponibili nelle lingue di tutti i partner partecipanti (italiano, spagnolo, polacco, greco, croato e norvegese), oltre che in inglese, sul seguente sito web: http://projects.sindacatofast.it/index.php/mipact-articles/

Per quanto riguarda la scelta del contenuto di queste infografiche, sono stati applicati due criteri: Da una parte, l’obiettivo principale del Progetto che ha stabilito la necessità di “Contribuire all’attuazione dei principi chiave del Pacchetto Mobilità nel distacco dei lavoratori dipendenti”, e d’altra parte, alcune delle conclusioni ottenute nella fase di ricerca.

In questo modo, le cinque infografiche create si focalizzano sui seguenti aspetti:

Le infografiche sono accessibili sul seguente sito web (in inglese e nelle lingue dei partner partecipanti: italiano, spagnolo, polacco, greco, croato e norvegese):

http://projects.sindacatofast.it/index.php/infographics-hr/

Insieme ai sei podcast relativi ai paesi partner e per la loro diffusione all’interno degli stessi paesi, è stato registrato un altro podcast, il numero sette, in inglese, che mira a presentare il progetto a livello globale, i suoi obiettivi, le attività svolte, le conclusioni più importanti ottenute, il ruolo dell’ELA nell’attuazione e nel controllo del Pacchetto Mobilità e una serie di raccomandazioni e di buone pratiche sviluppate sulla base delle sfide identificate nel settore dei trasporti stradali riguardanti i lavoratori distaccati.

Per facilitare lo sviluppo dei podcast e garantirne la loro omogeneità è stata condotta un’intervista su alcuni aspetti del Pacchetto Mobilità e sulle conclusioni della fase di ricerca svolta in ciascun paese.

Questa tecnica ha permesso a tutti i partner di rispondere individualmente alle stesse domande poste dall’intervistatore a ciascuno di loro, ottenendo così lo stesso quadro informativo in tutti i paesi partecipanti al Progetto.

Così, nelle domande poste a ciascun partner è stato possibile fare riferimento alle seguenti domande di interesse indiscutibile al fine di avvicinare il Pacchetto Mobilità dell’UE a ciascuna persona, indipendentemente dal fatto che si tratti di un lavoratore, datore di lavoro, parte sociale, amministratore pubblico o cittadino.  

Le domande poste erano le seguenti:

Potrebbe spiegare i risultati più significativi che sono ottenuti in questa ricerca condotta nel Suo paese?

Da che cosa è costituito il Pacchetto Mobilità? Che cosa si vuole garantire con il Pacchetto Mobilità?

Ritiene che nel Suo paese siano garantite condizioni di lavoro adeguate e protezione sociale per i lavoratori dipendenti del settore dei trasporti su strada e che esista una concorrenza leale tra le imprese di trasporto, come promosso dal Pacchetto Mobilità?

Ritiene che le direttive che compongono il Pacchetto Mobilità siano applicate correttamente?

In cosa consiste la nuova configurazione che esamina se un lavoratore dipendente del settore dei trasporti su strada è distaccato o meno?

Quali sono le garanzie che il datore di lavoro deve fornire al lavoratore distaccato quando si trova nel paese ospitante e a quali questioni di base devono essere applicate?

Quali sono le novità del Pacchetto Mobilità per quanto riguarda i tempi di riposo e di guida e l’utilizzo dei tachigrafi ai valichi di frontiera?

Quali documenti le nuove normative richiedono ai conducenti di portare con sé durante il viaggio?

Quali documenti deve consegnare e presentare un datore di lavoro una volta completato il distacco, e quali documenti provano la conclusione di tale distacco?

Quali suggerimenti di miglioramento e di buone pratiche ritiene che sarebbe necessario attuare per assicurare il rispetto del Pacchetto Mobilità e, quindi, garantire sia le condizioni di lavoro dei conducenti che una concorrenza leale e onesta delle imprese di trasporto su strada?

In sintesi, lo sviluppo del progetto Impatto della mobilità sui lavoratori dipendenti nel settore dei trasporti MIPACT ha portato ad una serie di conclusioni e proposte di miglioramento e di buone pratiche volte a consentire una maggiore partecipazione dei lavoratori dipendenti del settore dei trasporti su strada a livello transnazionale, non dimenticando i miglioramenti da attuare anche a livello nazionale che abbiamo cercato di trasmettere in questi podcast, come pure nelle suddette infografiche e nei suddetti articoli scientifici.

Risultati ottenuti e Accordo sulla continuazione del progetto

Come già accennato in questo articolo finale del Progetto, durante l’implementazione e lo sviluppo del Progetto sono stati raggiunti gli obbiettivi inizialmente attesi, quindi il bilancio del progetto è visibilmente positivo.

Se il nostro Progetto ha avuto come l’obiettivo più importante quello di contribuire all’attuazione dei principi chiave sul distacco dei lavoratori dipendenti, analizzando l’attuazione delle Direttive sul distacco dei lavoratori dipendenti e l’impatto della nuova Legge sul settore dei trasporti, nonché i processi di distacco dei lavoratori nel settore dei trasporti, incentrati sui camionisti, durante il suo sviluppo abbiamo configurato anche le altre azioni relative ai rapporti di lavoro e alla tutela dei lavoratori distaccati che abbiamo indicato insieme agli obiettivi raggiunti nella prima sezione di questo articolo.

D’altra parte, dopo la fase di ricerca che è stata svolta e nelle intense discussioni sorte durante le riunioni tenute durante l’attuazione del Progetto, i partner partecipanti hanno concordato di indicare diverse problematiche nell’attuazione del Pacchetto Mobilità, mostrando varie attività di buone pratiche, che, senza dubbio, miglioreranno la situazione attuale nel settore dei trasporti su strada, sia per quanto riguarda aspetti relativi ai datori di lavoro (distaccanti), che per quanto riguarda i lavoratori distaccati e le condizioni della loro assunzione e del  lavoro in questioni molto specifiche e delicate.

Pertanto, pur promuovendo questi suggerimenti di miglioramento e di buone pratiche, i partner del Progetto hanno ritenuto necessario continuare a progredire nello sviluppo di queste buone pratiche e miglioramenti nell’attuazione, innanzittutto in quegli aspetti legati alla diffusa ignoranza delle normative europee in materia; difficoltà di comprensione e interpretazione dovute alla scarsa chiarezza delle norme; rischi derivanti dalla concorrenza sleale dovuta alla liberalizzazione del settore; o l’esistenza di incidenti gravi con esito letale dei lavoratori e utenti, dovuti, in molti casi, all’ignoranza della normativa vigente, solo per citare alcune di queste sfide.

Come risultato di queste sfide rilevate, durante una riunione del Progetto, è stata evidenziata la necessità di mantenere la continuità del Progetto per poter continuare a progredire nella risoluzione dei problemi posti. Nell’ambito di queste sfide correlate per i lavoratori del settore dei trasporti su strada, i partner del Progetto hanno indicato un aspetto come fondamentale e che è stato appena considerato nei regolamenti del Pacchetto Mobilità: Il diritto individuale fondamentale di ogni lavoratore dipendente, stabilito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE (art. 31.1), tutela della salute.

Queste considerazioni e i dibattiti conseguenti hanno portato all’accordo dei partner nel richiedere la continuazione del Progetto, proponendo i seguenti contenuti come temi fondamentali per lo sviluppo futuro:

Mantenere il team esistente di esperti che partecipano al Progetto come gruppo consultivo che ci consente di avere una rete di cooperazione a livello transnazionale e che per noi rappresenta il supporto nell’attuazione delle strategie e delle buone pratiche definite nel Progetto del settore dei trasporti su strada transfrontaliero.


[1] Il beneficiario del progetto è la Federazione Autonoma dei Sindicati dei Trasporti – Italia; e gli altri partner che vi partecipano sono i seguenti: Camera di Commercio dell’Europa Centrale – Polonia; Istituto per lo Sviluppo e le Relazioni Internazionali – Croazia; Fondazione Antonio Bustamante – Spagna; Università della Tessaglia – Grecia; Centro per l’Istruzione e l’Innovazione – Grecia; Solidaritet Norge – Norvegia e CESI International – Belgio.

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